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Il Centro Studi e Iniziative
Il Centro Studi e Iniziative è l'organismo attraverso il quale l'“ASSOCIAZIONE PER LA REDISTRIBUZIONE DEL LAVORO A.RE.LA.” svolge le attività di ricerca e studio, pubblica i risultati, sviluppa proposte incentrate sulla riduzione del tempo individuale di lavoro e sulla redistribuzione del lavoro complessivo sociale.
Dallo Statuto della “ASSOCIAZIONE PER LA REDISTRIBUZIONE DEL LAVORO - A.RE.LA.”
Art. 1 - E' costituita un'associazione denominata “ASSOCIAZIONE PER LA REDISTRIBUZIONE DEL LAVORO” che utilizzerà, ove possibile la sigla “A.RE.LA.”.
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Art. 3 - L'associazione non ha scopo di lucro ed ha per oggetto:
- svolgere ricerche e studi di carattere teorico ed empirico sulle condizioni che possono consentire un nuovo sviluppo sociale, incentrato sulla riduzione del tempo individuale di lavoro e sulla redistribuzione del lavoro complessivo sociale;
- dare ai risultati di tali studi e ricerche la massima diffusione, mediante l'organizzazione di convegni, dibattiti, corsi, conferenze e mediante la produzione e distribuzione di pubblicazioni a stampa e di strumenti audiovisivi;
- favorire l'istituzione, a livello locale ed a livello nazionale, di organismi che si battano per la riduzione del tempo individuale di lavoro e per la redistribuzione del lavoro complessivo sociale;
- determinare il costituirsi, a livello locale e nazionale, di organismi tendenti a dare attuazione agli artt. 4 e 36, secondo comma, della Costituzione della Repubblica Italiana;
- favorire la massima cooperazione a livello nazionale ed internazionale tra quegli organismi che, nei paesi industrialmente maturi, si adoperano per realizzare una redistribuzione del lavoro;
- approfondire i problemi inerenti ai nessi esistenti tra soluzione del problema della disoccupazione nei paesi economicamente sviluppati e sviluppo dei paesi economicamente arretrati.
Per perseguire i propri fini l’associazione si dota anche di un Centro Studi e Iniziative coordinato dal Presidente.
Le nostre radici storiche
“Quanto più cresce la forza produttiva del lavoro, tanto più può essere abbreviata la giornata lavorativa, e quanto più può essere abbreviata la giornata lavorativa, tanto più potrà crescere l’intensità del lavoro. Da un punto di vista sociale la produttività del lavoro cresce anche con la sua economia. Quest’ultima comprende non soltanto il risparmio nei mezzi di produzione, ma anche l’esclusione di ogni lavoro senza utilità. Mentre il modo di produzione capitalistico impone risparmio in ogni azienda individuale, il suo anarchico sistema della concorrenza determina lo sperpero più smisurato dei mezzi di produzione sociali e delle forze-lavoro sociali oltre a un numero stragrande di funzioni attualmente indispensabili, ma in sé e per sé superflue.”
“Date l’intensità e la forza produttiva del lavoro, la parte della giornata lavorativa sociale necessaria per la produzione materiale sarà tanto più breve, e la parte di tempo conquistata per la libera attività mentale e sociale degli individui sarà quindi tanto maggiore, quanto più il lavoro sarà distribuito proporzionalmente su tutti i membri della società capaci di lavorare, e quanto meno uno strato della società potrà allontanare da sé la necessità naturale del lavoro e addossarla ad un altro strato. Il limite assoluto della riduzione della giornata lavorativa è sotto questo aspetto l’obbligo generale del lavoro. Nella società capitalistica si produce tempo libero per una classe mediante la trasformazione in tempo di lavoro di tutto il tempo di vita delle masse”.
Karl Marx (1867)
“Nel giro di pochissimi anni potremo essere in grado di svolgere tutte le operazioni dell’agricoltura, delle miniere e dell’industria con un quarto del lavoro umano rispetto a prima. Per ora, l’elevata rapidità del cambiamento ci sta facendo del male e determina problemi difficili da risolvere … come quello della disoccupazione dovuta alla scoperta di nuovi mezzi che risparmiano lavoro ad un tasso superiore a quello con cui riusciamo a trovare nuovi impieghi per quel lavoro.” ... “Ma si tratta di una fase transitoria di mal adattamento. Ciò significa che nel lungo periodo l’umanità sta risolvendo il problema economico.” ...“Per lungo tempo il vecchio Adamo che è in noi sarà così forte che tutti avremo bisogno di fare un qualche lavoro. Faremo per noi più cose di quanto non ne facciano oggi i ricchi per se stessi, contenti di avere questi compiti e queste abitudini. Ma al di là di ciò, dovremo impegnarci a spartire questo pane quanto più ampiamente, assicurandoci che il lavoro rimasto sia distribuito tra tutti.
Turni di tre ore e settimane lavorative di quindici ore potrebbero consentirci di risolvere il problema per un bel po’. Perché tre ore dovrebbero essere più che sufficienti per saziare il vecchio Adamo che è nella maggior parte di noi.”
John M. Keynes (1930)
Consolidamento e allargamento delle adesioni
L’Associazione opera su base volontaria da circa un ventennio. Ha svolto prevalentemente attività di studio, sviluppando un’articolata teoria della crisi sociale. Ha sin qui pubblicato molti testi, alcuni dei quali hanno avuto una larga diffusione. I tentativi di socializzare quei risultati attraverso le diverse vie istituzionali (partiti, sindacati, centri culturali, ecc.) hanno però prodotto solo risultati modesti. Si ritiene pertanto necessario tentare una esposizione sociale diretta. Ciò impone:
- La pubblicazione di quaderni di formazione online con cadenza mensile liberamente fruibili e scaricabili dal sito;
- L'utilizzo del sito web dell'associazione da tenere costantemente aggiornato, sul quale pubblicare i lavori divulgativi e coinvolgere in un contatto diretto coloro che sono interessati all’impostazione culturale dell’Associazione.
- L'utilizzo di altri strumenti di condivisione per distribuire i lavori ed i contenuti del sito;
- La traduzione in lingua inglese di alcuni dei lavori già pubblicati, e di alcuni degli articoli divulgativi, per favorirne la circolazione nel resto d’Europa.
- L’affitto di una sede, nella quale concentrare l’attività e cominciare a realizzare un centro di documentazione e iniziativa.
1. Art.4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
2. Art.36
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.
Ultima modifica: 20 Settembre 2023